La 92a Adunata Nazionale degli Alpini si è svolta a Milano da venerdì 10 a domenica 12 maggio 2019.
Anche questa Adunata, quella di Milano si è conclusa.
Ho sentito tante persone lamentarsi per l’accoglienza fredda, per l’assenza delle bandiere italiane, per i milanesi, perché in una città grande l’Adunata “non si vive”…
Rispetto il pensiero altrui e penso a quasi siano le aspettative che ci facciamo prima dell’Adunata. Ma sono convinto che il successo dell’Adunata lo FACCIAMO NOI. Siamo NOI che vogliamo divertirci e siamo sempre NOI che dobbiamo cercare le cose belle.
Con questa premessa, sono molto soddisfatto della trasferta in terra lombarda per una serie di motivi.
Grazie alla sistemazione a Cologno Monzese, anche quest’anno ho conosciuto nuovi amici alpini - San Vito di Fagagna o di Ciseriis di Tarcento - ma anche amici (Paolo e Simone) che ci hanno accolto con calore ed entusiasmo nella loro città fornendoci una collaborazione a tutto tondo. Ho conosciuto la bellissima realtà dell’Avis di Cologno (che non conoscevo) scoprendo che è stata la prima ambulanza ad essere presente nel terremoto di maggio 1976 in Friuli.
Ho ritrovato alcuni amici del 142° Corso AUC che si sono fermati a dormire nella palestra a Cologno e che non rivedevo dal 1991.
Ma non solo, nella “Milano da bere” (come recitava la pubblicità dell’amaro Ramazzotti negli anni ’80), ho trovato volontari di protezione civile che erano con me nel campo sfollati di San Demetrio ne’ Vestini durante il terremoto de L’Aquila (2009).
E poi… un saluto, fugace ma sempre piacevole, agli amici della Fanfara della Brigata Alpina Julia che nel 2017 sono venuti a San Giorgio per festeggiare il 75° del nostro Gruppo.
Tralasciando le persone, penso agli appuntamenti simbolo dell’Adunata: l’alzabandiera e la sfilata della Bandiera di Guerra ai quali abbiamo partecipato sia con il gagliardetto che con il Vessillo Sezionale.
Sono stati eventi importanti, in sordina quello dell’alzabandiera causa la presenza di poche persone, pochi alpini ma particolarmente emozionante per il trasporto che, in questi casi, l’evento genera.
Molto partecipata invece è stata la sfilata della bandiera di guerra del 5° reggimento alpini (nacque proprio a Milano il 1° novembre 1882); corre voce che ci fossero 75 Vessilli e tanti, anzi tantissimi Gagliardetti (anche il nostro). In questa occasione, ho avuto l’onore di scortare il Vessillo Sezionale e quando, conclusa la sfilata in Piazza della Scala, la Bandiera di Guerra ha lasciato lo schieramento accompagnata dall’Inno Nazionale, l’emozione ha raggiunto i livelli massimi; TUTTI – alpini e cittadini - hanno cantato con entusiasmo.
Ma adunata è anche solidarietà. E’ così che tutti i Gruppi ANA presenti nella palestra di Cologno si sono autotassati e, dedotte le spese, hanno donato all’Avis la bella somma di 620€!
E arriviamo alla sfilata; le premesse della mattina erano per una partenza anticipata e così è stato.
I tamburi della Fanfara della Sezione di Palmanova tengono il passo, poche soste, un sfilata che corre fluida e tantissima gente ad applaudire, a curiosare, a cercare gli amici. Sguardi si incrociano e, ogni tanto, qualcuno esce dalle fila per un abbraccio e un saluto.
Con il nostro Gruppo sfila l’alpino Marco, pronipote di Luciano; è la sua prima emozionante Adunata. Quello che prova lo dimostrano i suoi occhi alla fine della parata. E proprio Marco è un nuovo iscritto del Gruppo!
E poi... c’è chi, completamente fuori dal mondo, ha chiesto a qualcuno di noi… “ma, in questi giorni che cosa c’è a Milano”? oppure… “ma ci sono ancora i militari alpini”?
Ebbenesì, dobbiamo spiegare che gli alpini ci sono e che nel 2018 hanno “prodotto” oltre 2,6 milioni di ore di solidarietà e hanno donato oltre 6 milioni di € (dati del libro verde).
E lo dobbiamo dire a chi, come questi giovani non ci conoscono nella speranza che la sensibilità e la solidarietà si prenda non tutto, ma almeno una po’ del loro cuore.
Davide