Correva l'anno 1759 quando una epidemia colpì San Giorgio di Nogaro e provocò la morte di oltre 150 persone.
In seguito venne procurata a Venezia e quindi trasportata per mare, la statua della Madonna posta sul'’altare in scioglimento del voto fatto dalla comunità sangiorgina alla Vergine durante l’epidemia del 1759.
Secondo i racconti degli anziani, la statua sarebbe giunta in paese da un monastero femminile di Venezia, dopo aver attraversato la laguna, trasportata da una fragile imbarcazione della famiglia Fornezza e i marinai, appena sbarcati a Porto Nogaro poterono mangiare ancora al dente il riso messo a cuocere al momento della partenza.
Per la cessazione dell’epidemia, ancora oggi, a ogni ricorrenza della festa dell’Addolorata, l’intera cittadina ringrazia con una processione della statua delle Vergine Madre, appuntamento che richiama tanti compaesani e chi, con il passare degli anni, è emigrato in altri paesi.
Le testimonianze del passato ci dicono che il simulacro dell’Addolorata ero portato in spalla da 4 neo diciottenni.
La tradizione venne poi abbandonata e ripresa agli inizi degli anni ’90 quando i soci dell’Ass.ne Alpini prima, e poi anche dell’Ass.ne Carabinieri portarono la statua in spalla.
Alla fine della celebrazione ufficiale, nella chiesa dell'Addolorata, alcuni cittadini si ritrovano e cantano le vecchie canzoni religiose e dedicate alla Madonna che si tramandano da generazione in generazione.